Come l’economia cinese sta impattando sul prezzo del petrolio

16.08.2021. Il prezzo del petrolio scende e l’economia cinese sorprende in negativa. I due fenomeno potrebbero essere correlati, vista le particolari dinamiche che coinvolgono rispettivamente la seconda economia e la materia energetica più importante del pianeta. 

Cerchiamo di vederci chiaro, anche e soprattutto nel tentativo di stimare i movimenti futuri.

Le ultime performance del petrolio e la relazione con l’economia cinese

Il prezzo del petrolio, dopo una prima parte del 2021 in grande polvere, sta arrancando. Il vento è cambiato da qualche settimana, ed è facile puntare il dito contro i rinnovati timori per l’intensificazione delle crisi sanitarie in tutto il globo. Tuttavia, negli ultimi giorni la china è diventata ancora più ripida. Fanno fede le performance del 16 agosto

Alle ore 16, il Brent (future di ottobre) ha raggiunto i 68,56 dollari al barile, in calo del 2,88% e di 2,03 dollari sui dati di inizio giornata. Analogamente, il WTI (future di settembre) ha registrato un calo di 2,43 dollari e del 3,52%, portandosi a 65,80 dollari al barile. Ciò, è evidente, segnala un calo delle prospettive nel breve termine. 

Qual è il motivo? Questa discesa tutto sommato abbastanza ripida fa pensare. Ebbene, gli esperti riconducono le pessime performance del 16 agosto alla pubblicazione dei dati dell’economia cinese, che sono peggiori del previsto.

A prescindere dai dati sulla produzione industriale, che fanno registrare un +6,4% anno su anno (tanto in senso assoluto, basso relativamente alle potenzialità della Cina), a pesare è il dato sulla raffinazione del petrolio cinese, che si è portata al di sotto dei 14 milioni di barili al giorno nel mese di luglio. Non succedeva da maggio 2020.

Quali prospettive per il petrolio

Non deve stupire il collegamento tra economia cinese e prezzo del petrolio. D’altronde, la Cina è  la seconda economia del mondo e vanta un enorme fabbisogno di petrolio. Se l’economia arranca, allora la domanda ne risente anche a livello globale.

Le prospettive sono negative in quanto è notizia recente che anche la Cina è alle prese con la variante Delta. Se si considera l’approccio cinese alla prima ondata, piuttosto draconiano per gli standard occidentali, non sorprende come una parte di analisti e investitori tema nuove chiusure e quindi una contrazione ulteriore dell’economia. Dunque, il pessimismo è almeno parzialmente giustificato.