14.06.2021. La IEA ha espresso un parere chiaro circa le prospettive della domanda di petrolio. Lo ha fatto soprattutto per rispondere a un quesito: quando si ritornerà ai livelli pre-pandemia?
La risposta, in un certo senso, ha raffreddato gli animi dei più entusiasti i quali, sulla scorta dell’aumento considerevole del prezzo del petrolio, giudicano molto vicina l’uscita dal tunnel.
Le previsioni dell’IEA
La IEA ha enunciato le sue stime in occasione del consueto rapporto mensile sul mercato del petrolio. In primis, ha previsto che entro la fine dell’anno la domanda di petrolio accumulerà, rispetto al periodo corrente, un aumento di 5,4 milioni di barili al giorno. Entro la fine del prossimo anno, si aggiungeranno altri 3,1 milioni di barili al giorno.
Se si sommano questi valori a quello attuale, si realizza con molta facilità che entro la fine del 2022 la domanda si attesterà sui 100,6 milioni di barili al giorno, ovvero una cifra di poco superiore al periodo pre-pandemico.
Dunque sì, la IEA prevede un ritorno alla normalità solo tra ben 18 mesi.
Le mosse dell’OPEC
Prendendo per buone le stime della IEA, cosa si può dire dell’OPEC? Anche perché l’altro parametro per riuscire a stimare il prezzo del petrolio è proprio l’offerta, e questa dipende anche dalle politiche OPEC. Ebbene, sempre secondo la IEA, l’offerta aumenterà di 1,6 milioni di barili al giorno entro la fine del 2022.
Un po’ poco per fronteggiare l’aumento della domanda. Questo, dunque, lascia ampio margine di manovra per l’OPEC in una prospettiva di riduzione dei tagli. Alla luce di ciò, l’IEA prevede che l’OPEC ridurrà i tagli per un totale di 1,4 milioni di barili al giorno.
Se tutto andrà come previsto dall’IEA, non ci dovrebbero essere grandi scossoni per quanto concerne il prezzo del petrolio, che dunque potrà godere delle condizioni ideali per crescere in maniera moderata, come tra l’altro sta già facendo.