08.09.2021. In questi primi giorni di settembre il prezzo del petrolio si è reso protagonista di movimenti non esattamente regolari, di oscillazioni più frequenti e ampie del solito, specchio di una incertezza che in effetti riflette il convulso contesto internazionale e regionale.
Ecco cosa sta succedendo, e le questioni che in questo preciso momento storico stanno impattando sulle commodity in generale e sull’oro nero in particolare.
Un prezzo del petrolio preda dell’incertezza
Fino alla giornata del 2 settembre, il prezzo del petrolio ha prodotti dei discreti movimenti rialzisti. Il WTI ha toccato 70,50 dollari, mentre il Brent ha toccato, il giorno successivo, quota 73,63 dollari. Dopo, una discesa abbastanza repentina, che in un paio di giorni (entro il 5) ha portato il WTI a 68,30 e il Brent a 73,53.
E’ seguito un aumento, tanto per il WTI che per il Brent, che però non ha portato al recupero di quanto perso di recente. Infine, un nuovo calo e un accenno di crescita, che deve ancora trovare conferma.
Una situazione convulsa, che potrebbe trovare spiegazione, oltre che nella consueta volatilità dell’asset, anche in alcuni avvenimenti più o meno previsti che si stanno verificando in questo periodo.
Tutte le questioni sul tavolo
Un evento importante è la delusione per i dati dell’occupazione USA. Pubblicati il 3 settembre, hanno espresso un valore di gran lunga inferiore alle attese. Tale dato si riflette anche sulla fiducia del contesto asiatico, che fa ampio (e strutturale) affidamento sulle esportazioni.
Anche le condizioni in cui versano molti paesi dell’area Asia-Pacifico potrebbe aver impattato sui prezzi del petrolio. Il riferimento è al peggioramento epidemiologico che molti stanno sperimentando e che preannuncia crisi economiche e rischi importanti anche per paesi di aree diverse.
Rilevante è anche quanto sta accadendo nel Golfo del Messico, dove l’uragano IDA ha messo fuori gioco molte piattaforme. Infine, va segnalata anche il taglio dei prezzi di vendita del carburante decisi dall’ente Saudi Aramco, che hanno certamente scatenato timori circa una decrescita della domanda.
Alla luce di ciò, non stupiscono le “piccole” montagne russe che il prezzo del petrolio ha disegnato, e l’incertezza che gravita attorno all’oro nero.