Prezzo del petrolio oggi: come analizzarlo e investire con profitto

Come analizzare il prezzo del petrolio oggi, giorno per giorno, e trarne profitto? Se lo chiedono che desiderano investire nell’oro nero, che intravedono in essa un’opportunità di guadagno. Un’aspirazione più che legittima dal momento che, in effetti, il petrolio rappresenta un asset da sempre apprezzato, al centro delle discussioni degli analisti e oggetto di interesse per gli investitori.

La questione è ovviamente complicata, come sempre quando si parla di trading. Ciò non significa, però, che non possa essere esplorata a pieno, che un trader, magari non troppo esperto, non possa padroneggiarla con sufficiente efficacia. Lo scopo dell’articolo è proprio questo: fornire qualche strumento affinché tutti possano analizzare con efficacia il prezzo del petrolio oggi, domani e in prospettiva futura.

Sul finire dell’articolo, poi, tratteremo un altro argomento spinoso, cruciale per i destini di qualsiasi attività di trading: la scelta del broker. 

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Il petrolio oggi: un’analisi dell’asset

Cosa si può dire del petrolio oggi? Per certi versi, il petrolio – in quanto asset ovviamente – è sempre uguale a se stesso. I market mover non cambiano molto, sono i medesimi di qualche decennio fa. Come sempre, il petrolio è una fondamentale materia prima per l’economia, per l’industria e per i trasporti. Allo stesso modo, vige ancora la divisione tra Brent e WTI, che fungono da benchmark e sono retti dal medesimo rapporto.

Tuttavia, l’asset petrolio oggi è in qualche modo diverso dal petrolio di qualche tempo fa. Il riferimento è al filone della transizione energetica, che sta crescendo a dismisura. In passato il petrolio era una materia prima incontrastata, il suo “dominio” non era messo in discussione. Attualmente, deve convivere con la prospettiva di una sua dismissione. Essa non avverrà nell’immediato futuro, tutto è ancora di là da venire, ma certo la tematica del riconversione energetica tiene bianco. 

In un certo senso, ciò ha dato già i suoi frutti. I governi stanno investendo nel green come mai avevano fatto prima d’ora, e persino le compagnie petrolifere stanno organizzando progetti di questo tipo, tale da ridurre in potenza il ruolo del petrolio. Dunque, ecco che emerge oggi un elemento in più da analizzare, e che può incidere tanto sull’offerta quanto sulla domanda. Il prezzo del petrolio oggi è in una qualche misura frutto anche di queste dinamiche. 

Valore petrolio oggi

Ecco un grafico di facile lettura per monitorare il prezzo del petrolio

Previsioni del petrolio oggi: cosa analizzare

Guardare il prezzo del petrolio oggi, se si vuole improntare la propria attività di trading sui canoni dell’efficacia, non basta. Occorre infatti andare più a fondo, analizzare il prezzo e comprendere gli elementi che l’hanno prodotto, che hanno esercitato un impatto. Inoltre, è necessario analizzarlo in una prospettiva che permetta di fare delle stime. D’altronde, chi ha anche solo un’idea dei movimenti di prezzo futuri, parte con un vantaggio non da poco.

Il primo consiglio è di analizzare i volumi. I movimenti di prezzo infatti sono frutto delle contrattazioni, e queste seguono un canovaccio se non proprio preciso, comunque soggetto ad alcune dinamiche. Sicché alla fine di ogni trend, i volumi tendono a diminuire, preludio di un cambio di rotta. Da questo punto di vista, appare evidente come una calo del prezzo con volumi alti sia diverso da un calo di prezzo con volumi ridotti.

In questa prospettiva può essere utile anche analizzare i market mover di giornata, sia per comprendere come e in che misura questi hanno influito sul prezzo, sia per cercare di trarre evidenze circa il futuro prossimo, immediato dell’asset. Il tema dei market mover è molto esteso, per quanto non più complesso rispetto agli asset, e merita una trattazione a parte. 

I market mover del petrolio

Dunque quali sono i market mover del petrolio? Grande importanza da questo punto di vista è ricoperta dalle notizie che giungono dall’economia reale. D’altronde, stiamo parlando pur sempre di una materia prima, e dunque di un asset che nutre un legame profondo con l’industria, i trasporti, la logistica etc. Ovviamente, l’andamento dell’economia reale impatta  in modo prepotente sulla domanda del petrolio. Lo si è visto nel 2020: con le economie ferme per fronteggiare l’epidemia, la domanda del petrolio è crollata. Ciò ha portato a una svalutazione come mai se n’erano viste, per quanto ad oggi (inizio 2021) il petrolio abbia recuperato in gran parte quello che ha perso.

Ma sono fondamentali anche i market mover lato offerta. Da questo punto di vista, occorre prestare molta attenzione alle manovre dell’OPEC. Infatti, la massima assise dei produttori di petrolio ha il “potere” di decidere l’offerta, ovvero di aumentare o diminuire la produzione del petrolio. Il suo scopo è di risolvere le distorsioni dei prezzi, ma ovviamente le ripercussioni per gli investitori si fanno sentire. Ultimamente, e proprio per far fronte al calo della domanda causato prima dalle chiusure e poi dalla crisi economica che si è innescata, l’OPEC ha promosso dei pesanti tagli, i quali dovrebbero essere riassorbiti con molta lentezza e prudenza.

Da analizzare, o perlomeno monitorare, sono anche  le vicende geopolitiche. Esse, infatti, possono incidere una domanda. Se esplode un tumulto o peggio una guerra in un luogo dove si produce molto petrolio (eventualità tutt’altro che rara) l’offerta ne risente. Stessa cosa se viene imposto l’embargo a un produttore. Anche in questo caso gli esempi si sprecano. Tra gli embarghi più impattanti spicca certamente quello verso l’Iran, che è un produttore di petrolio di tutto rispetto. 

Cosa significa investire sul petrolio oggi

E’ bene chiedersi cosa significhi investire sul petrolio oggi, quali siano le sfide che un trader deve affrontare, soprattutto in relazione a quelle di qualche tempo fa. 

Investire nel petrolio oggi (proprio come in passato) significa fare la spola tra due mondi diversi: quello del trading puro, delle analisi grafiche, dello studio delle chart e dei volumi; quello dell’economia reale, che si concretizza nella pubblicazione regolare dei dati economici e macro-economici. Il petrolio ha una doppia natura: è un asset di investimento ma allo stesso modo è una materia prima, un bene funzionale allo svolgimento di attività essenziali. 

Investire nel petrolio oggi però significa anche fare i conti con una condizione molto particolare del mercato. Una condizione che riguarda tutti gli asset, ma il petrolio in particolare: l’attesa per la fine dell’incubo. Le speranze delle economie, e quindi di molti investitori, dipendono dalla lotta al coronavirus. In realtà, oggi più di ieri la luce in fondo al tunnel è vicina. Tuttavia, non è sempre facile capire quando l’aumento del prezzo del petrolio di oggi corrisponde a un altrettanto odierno miglioramento del contesto economico, e quando invece è il riflesso di una speranza, di un aspettativa. Ciò ovviamente, aggiunge complessità all’attività di investimento. 

La differenza tra Brent e WTI

Prima di parlare nello specifico di trading con il petrolio è bene farsi la domanda: quale petrolio? D’altronde ce ne sono di svariati tipi. Rispondere a questa domanda significa fare la distinzione tra quelli che sono i due benchmark più importanti: il Brent e il WTI.

Il Brent è il petrolio che si estrae nel mare del Nord, tra la Norvegia e il Regno Unito. Il WTI, invece, è il petrolio che si estrae negli Stati Uniti, e in particolare nel Nord Dakota e nel Texas. 

Ebbene, la qualità del WTI è superiore a quella del Brent, eppure è quest’ultimo a costare di più. Sia chiaro, la differenza non è quasi mai rilevante, si parla in media di qualche euro (o dollaro) ma è piuttosto variabile.

A incidere sul prezzo, in questo caso, non è la qualità bensì due dinamiche evidenti. In primis, i giacimento di Brent sono meno prolifici, sicché l’offerta rischia sempre di “andare sotto” la domanda. Questo, ovviamente, fa aumentare i prezzi. Inoltre, il Brent si trova già in mare, al centro di rotte ben calcate, dunque è più facile da trasportare. Dunque, il Brent ha una domanda maggiore rispetto al WTI, e in particolare proveniente dai paesi asiatici, che sono in grande crescita. 

Come fare trading con il petrolio

Per fare trading con il petrolio è necessario in prima battuta conoscere le varie tipologie di trading, le modalità di investimento. 

E’ possibile fare del buon trading indiretto con il petrolio. In questo caso non si commercia con gli asset veri e propri, opzione impraticabile dal punto di vista logico e logistica. Si commercia piuttosto con prodotti derivati che in qualche modo ne seguono il prezzo. Il riferimento è ai Future e ai CFD, I Future sono “ufficiali”, ovvero emessi da enti con una certa autorità. Hanno granitiche garanzie di sicurezza ma sono più costosi e un po’ più lenti. I CFD vengono emessi dai broker. Sono Over The Counter, ma i broker sono comunque strettamente regolamentati. Inoltre sono decisamente meno costosi e più rapidi.

Vi poi la possibilità di praticare del trading diretto, ovvero un investimento che prevede il possesso dell’asset reale. In questo caso l’asset non è rappresentato dal petrolio, bensì dalle azioni di società che hanno a che fare con il petrolio. Pensiamo per esempio alle azioni delle compagnie petrolifere. Molti basano la propria attività di trading su di esse. E’ possibile acquistarle e venderle. Le commissioni sono spesso elevate e gli ordini abbastanza lenti. Tuttavia, se si detiene un’azione per un sufficiente periodo di tempo, è possibile persino godere dei dividendi.

Ovviamente è possibile praticare del trading indiretto anche con le azioni delle compagnie petrolifere. Esistono Future e CFD ad esse dedicate. 

L’importanza di scegliere un buon broker

Infine, eccoci giunti all’argomento finale: la scelta del broker. Essa è una scelta decisiva, che può decidere le sorti di un trader. I broker non sono solo meri intermediari, ma in un certo senso disegnano il contesto all’interno del quale il trader si muove. Contesto che può essere confortevole o, di contro, nascondere insidie (certo accidentali).

Individuare un broker onesto è relativamente facile. Individuare un broker di qualità superiore non lo è affatto. Da fuori si assomigliano tutti, le vere differenze sono visibili solo dopo un’attenta analisi. Il consiglio è di tagliare la testa al toro e puntare direttamente su Plus500, che è uno dei broker più affidabili in circolazione.

L’offerta di Plus500

Plus500 è uno dei grandi nomi del trading. La fama è meritata in quanto ad essa corrisponde una qualità dei servizi nettamente superiore alla media.

Di Plus500 stupisce soprattutto l’offerta, che è letteralmente sterminata. Infatti, conta centinaia e centinaia di CFD, afferenti alle asset class più disparate. Ovviamente, abbonda di CFD legati più o meno indirettamente al petrolio. Insomma, è quasi impossibile che un trader non trovi l’asset che cerca, all’interno dell’offerta di Plus500.

Il vero punto di forza di Plus500, però, è l’approccio ai costi. Esso è estremamente accomodante. Lo si nota dal deposito minimo iniziale, che è infimo e in grado di abbattere le barriere all’entrata anche per i non professionisti. 

La convenienza di Plus500 è testimoniata soprattutto dall’approccio alle commissioni, che è radicale. Infatti, le commissioni sono azzerate, sostituite da degli spread. Questi difficilmente erodono (per loro stessa natura) i profitti dei trader. Sono comunque variabili in base alle caratteristiche dell’asset e al loro andamento.

Plus500 eccelle anche sul fronte dell’assistenza e della formazione. A parte i tanti contenuti didattici, utili anche agli esperti, si segnala un customer care di livello elevato. E poi Plus500 mette a disposizione un conto demo, con cui fare pratica con la piattaforma, con il broker, con il mercato.

Plus500, poi, si distingue per l’accessibilità dell’interfaccia. E’ davvero un gioco da ragazzi emettere un ordine, è tutto molto intuitivo. Con la medesima semplicità è persino possibile impostare elementi di money and risk management, come gli Stop Loss e i Take Profit. 

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