Riunione Opec del 1° giugno: allentamento in vista?

31.05.2021. Il 1° giugno a Vienna si terrà la riunione Opec. Al centro della discussione, un ulteriore allentamento dei tagli alla produzione. Il prezzo del petrolio potrebbe subire uno scossone, per quanto siano prevedibili anche spinte in senso contrario.

L’esito della riunione Opec

La domanda di petrolio sta crescendo a ritmi superiori alle attese. Inoltre, il prezzo ha retto. Dunque, dalla riunione Opec dovrebbe uscire un nuovo allenamento dei tagli alla produzione. Secondo gli analisti, l’offerta dovrebbe aumentare di circa 840 milioni di barili al giorno.

Niente di sorprendente. D’altronde, le performance del petrolio e, in generale, dell’economia mondiale stanno rispettando le aspettative. Dunque, potrebbe non esserci alcun rialzo del prezzo dell’oro nero. Molto banalmente, il mercato potrebbe aver scontato in anticipo le decisioni dell’Opec. 

I più ottimisti, invece, prevedono un WTI ancora più vicino ai 70 dollari, soglia considerata di portata psicologica, soprattutto alla luce del travagliato 2020.

Il nodo Iran

A queste spinte “neutre” se non addirittura rialziste, ne vanno aggiunte altre di segno opposto. Il riferimento è in particolar modo all’Iran. Infatti, il vento sembra cambiato in merito ai rapporti tra la repubblica islamica e gli Stati Uniti. L’amministrazione Biden è decisa a utilizzare il guanto di velluto e a stipulare un nuovo accordo.

Secondo gli esperti, l’accordo dovrebbe essere sostanzialmente identico a quello stipulato nel 2015. Ciò significherebbe la fine dell’embargo dell’Iran, che quindi potrebbe riprendere con l’esportazione di petrolio. Il risultato sarebbe un aumento dell’offerta, certo non imponente ma comunque in grado di spostare gli equilibri.

Nel caso in cui prevalessero le spinte rialziste, e il petrolio WTI approdasse realmente oltre i 70 dollari, gli Stati Uniti si troverebbero ad affrontare l’ennesimo fattore di surriscaldamento dell’inflazione. I prezzi stanno diventato un problema serio negli USA, tale per cui la politica monetaria della Fed potrebbe voltare pagina prima del previsto. Discorso simile, ma meno drammatico, per l’Eurozona. D’altronde, quest’ultima parte da un livello inflattivo estremamente basso, e si pensa che l’eventuale superamento del target sarà solo temporaneo.