Un attacco hacker fa salire il prezzo del petrolio

11.05.2021. Il prezzo del petrolio è influenzato anche da eventi imprevedibili, che niente hanno a che vedere con le contrattazioni. Una verità che tutti gli investitori conoscono, e che è stata ulteriormente dimostrata dalle vicende che stanno interessando in questi giorni la Colonial Pipeline, il più grande oleodotto degli Stati Uniti. 

Ecco cosa è successo, e le conseguenze per il mercato del petrolio.

Attacco hacker negli Stati Uniti, cosa sta succedendo

Nella giornata di venerdì degli hacker hanno sferrato un attacco ransomware alla Colonial Pipeline, un oleodotto di dimensioni colossali, che rifornisce principalmente la costa est degli Stati Uniti. In virtù di questa offensiva, è stato determinato un arresto per tutti gli 8.800 chilometri della rete

Un evento potenzialmente drammatico, e per i suoi effetti e per le riflessioni che innesca. Riflessioni che parlano di sistemi ancora troppo fragili, possibile preda di malintenzionati. Per molte ore si è navigato a vista, inconsapevoli dell’entità del danno, degli autori dell’attacco e delle conseguenze sulla distribuzione di petrolio.

Nella giornata di lunedì, l’FBI ha diramato un comunicato nel quale l’attacco viene ricondotto al gruppo hacker Darkside, di origine russa. Ignoti, per ora, i motivi. Il presidente degli Stati Uniti Biden ha invocato un cambio di passo. La società, nel frattempo, ha escluso danni e ha promesso una ripresa delle attività a breve.

Le conseguenze per il prezzo del petrolio

Il mercato del petrolio ha accusato il colpo. Lo ha fatto dal punto di vista “tecnico”, come da quello psicologico. D’altronde, il blocco di oltre 8mila chilometri di rete ha impattato sull’offerta. Allo stesso modo, la consapevolezza della debolezza di infrastrutture ha impattato sulle contrattazioni.

Il risultato è stato un aumento del prezzo del petrolio nella giornata di lunedì 10 maggio, proprio in un periodo caratterizzato da una fase laterale. Nello specifico, lunedì mattina il WTI ha raggiunto 65,62 dollari al barile (per poi ritracciare). Si è registrato un impatto anche sul Brent, che ha toccato quasi in contemporanea quota 69,04 dollari al barile.